Il Dott. Massimo Canu riceve in via Giuseppe Ferrari 12 (adiacente piazza Mazzini) - Roma. Per maggiori informazioni puoi fare riferimento ai contatti proposti di seguito:

Ossessioni e Compulsioni: il Disturbo Ossessivo-Compulsivo

Le Ossessioni sono pensieri, impulsi e immagini ricorrenti e persistenti, sempre indesiderate. Le Compulsioni sono le azioni e i comportamenti di risposta alle Ossessioni, secondo regole rigide

Il Disturbo Ossessivo-Compulsivo e i suoi correlati hanno uno stretto legame con i Disturbi d’Ansia. Tutta la categoria dei Disturbi Ossessivi-Compulsivi si caratterizza di ritualità e preoccupazioni, eccessive o persistenti, che devono essere valutate clinicamente dal Professionista. La categoria, oltre il Disturbo Ossessivo-Compulsivo, include il Disturbo di Disformismo Corporeo (percezione di imperfezioni del corpo), il Disturbo da Accumulo (necessità di conservare i propri averi), la Tricotillomania (Disturbo che induce a strapparsi i peli) e il Disturbo da Escoriazione (necessità di stuzzicare la pelle). Sono inclusi, infine, il Disturbo Ossessivo-Compulsivo indotto da Farmaci o Sostanze, quelli dovuti a un’altra condizione medica e quelli con o senza specificazione.

Tutti i Disturbi di questa categoria manifestano Ossessioni e Compulsioni diverse, con contenuti e sintomi specifici per ciascuna Persona. L’unica eccezione è il Disturbo Ossessivo-Compulsivo, che presenta sintomi comuni a più Persone.

 

Disturbo Ossessivo-Compulsivo (DOC)

Il DOC presenta Ossessioni o Compulsioni, oppure entrambi. Le sintomatologie più comuni prevedono l’Ossessione di contaminazioni igieniche e la corrispettiva Compulsione di pulizia, oppure l’Ossessione di simmetria con la Compulsione di ripetizione, ordine e conteggio. Altre Ossessioni comuni sono quelle dei tabù, per esempio nei pensieri sessuali, e del timore di danno verso sé e altri.

Le Ossessioni devono essere persistenti, nonché vissute come intrusive e indesiderate tanto da generare Ansia o disagio nella Persona. Questo, nella Persona, genera il tentativo di reprimere i pensieri, le immagini o gli impulsi ossessivi attraverso l’ausilio di altri pensieri o comportamenti: ovvero deve mettere in atto una Compulsione.

Le Compulsioni sono comportamenti ripetitivi o azioni mentali che la Persona compie in risposta a un’Ossessione, al fine di liberarsene, secondo regole e schemi precisi. Le Compulsioni vengono messe in atto dalla Persona per prevenire o ridurre l’Ansia, pur non avendo alcun collegamento realistico con ciò che vorrebbero neutralizzare.

La Persona può avere diversi gradi di consapevolezza e sicurezza delle proprie convinzioni. È un dato importante da specificare nel caso di diagnosi di Disturbo Ossessivo-Compulsivo, perché la Persona può riconoscere che le sue convinzioni non siano vere, così come può pensare che invece siano probabilmente o sicuramente vere.

Le donne sono leggermente più interessate, rispetto agli uomini, dallo sviluppo del DOC in età adulta, mentre gli uomini hanno una possibilità superiore alle donne di svilupparlo durante l’Età Evolutiva. In media, l’esordio del DOC è a 19 anni e mezzo, mentre nel 25% l’esordio è nei primi 14 anni d’età. Un quarto degli uomini ha un esordio prima dei 10 anni.

Non trattare il Disturbo Ossessivo-Compulsivo significa lasciarlo peggiorare. Il DSM V, infatti, precisa che “Senza un trattamento, i tassi di remissione negli adulti sono bassi”, e che “Il 40% degli individui con esordio del DOC in età infantile o in adolescenza può avere una remissione nella prima età adulta”. È molto importante, quindi, riconoscere subito i sintomi e avviare un percorso di Psicoterapia Individuale, Psicoterapia di Coppia o di Psicoterapia Familiare.

La metà delle Persone con il Disturbo Ossessivo-Compulsivo ha avuto pensieri suicidi

 

L’esperienza soggettiva

La Persona tenta, attraverso le Compulsioni, di ridurre o prevenire una forte angoscia che nasce dalle sue Ossessioni. Se le viene impedito di mettere in atto i suoi rituali, infatti, la Persona rischia di cadere vittima di un terrore diffuso.

Da dove nascono questi rituali? Spesso si è riscontrato che questi comportamenti sono residui di pensieri “magici” nati nella prima infanzia, ovvero quando gli impulsi e le azioni non sono totalmente differenziati. Si nota allora che all’origine è il senso di colpa per aver avuto pensieri ostili o egoisti, che si ripresentano sotto forma di idee o immagini ossessive che la Persona tenta di neutralizzare attraverso rituali compulsivi.

Il Manuale Diagnostico Psicodinamico riporta una delle “idee magiche” che possono nascere nei bambini tra i 6 e i 9 anni: “Se il piede calpesta la riga funesta, la mamma ci resta e si spacca la testa”. Il bambino allora si sentirà in obbligo di evitare di calpestare le righe dei pavimenti, neutralizzando così l’idea ossessiva della morte della mamma.

Oltre ai sintomi, allora, è importante indagare sulla presenza di perdite recenti, sullo Stress o altri eventi che possono aver generato Ansia e angoscia.

 

Disturbo di Dismorfismo Corporeo

La Persona con Disturbo di Dismorfismo Corporeo tende a preoccuparsi per una o più imperfezioni del proprio aspetto fisico, in maniera eccessiva rispetto a come le percepiscono gli altri. In risposta di ciò, nel tempo, sviluppa Compulsioni particolari, come il guardarsi allo specchio o a confrontare il proprio aspetto con gli altri.

La preoccupazione di queste imperfezioni consuma molto tempo alla Persona che soffre di tale problematica, togliendo in media dalle 3 alle 8 ore di tempo al giorno. È molto difficile, infatti, resistere alla tentazione di guardarsi allo specchio o di fare le altre azioni rituali utili a tranquillizzarsi.

La prevalenza del Disturbo di Dismorfismo Corporeo, negli Stati Uniti, è del 2,4%. Nei pazienti dermatologici la prevalenza sale al 9-15%, mentre si assesta al 3-6% tra i pazienti di chirurgia estetica e al 10% tra chi ha subito un intervento di chirurgia orale o maxillofacciale.

L’esordio, in media, si ha a 16 o 17 anni e l’età di insorgenza più comune è tra i 12-13 anni. Il 66% delle Persone con il Disturbo di Dismorfismo Corporeo ha avuto il suo primo esordio prima dei 18 anni. Il rischio di suicidio è alto sia nei bambini che negli adulti, presentando alti tassi di ideazioni suicidarie e tentativi stessi di suicidio.

 

Disturbo da Accumulo

Il Disturbo da Accumulo si caratterizza per una difficoltà molto marcata e persistente di disfarsi o separarsi dai propri averi, a prescindere dal valore reale. La difficoltà è riferita a qualsiasi separazione, che sia gettare via l’oggetto, piuttosto che venderlo o riciclarlo, poiché la Persona tende a sentirsi responsabile della sorte dell’oggetto, sia per un presunto valore economico che per un valore affettivo.

L’accumulo tende a creare un forte disagio o a compromettere le funzioni sociali o lavorative, fino ad arrivare, in taluni casi, a minare la sicurezza per sé o per gli altri nel luogo di lavoro o a casa. L’accumulo, inoltre, è accompagnato da un’eccessiva tendenza di acquistare o acquisire oggetti (come nell’80-90% dei casi di Disturbo da Accumulo).

Il fattore genetico è molto rilevante, in quanto il 50% circa delle Persone con Disturbo da Accumulo riferisce di avere parenti che accumulano oggetti. In Europa la prevalenza è del 2-6%, e i suoi sintomi sono tre volte più prevalenti nella fascia di età sopra i 55 anni rispetto a quella 34-44 anni.

 

Tricotillomania

Il Disturbo da Strappamento dei Peli, la Tricotillomania, porta la Persona a strapparsi capelli o peli di frequente. La Persona cerca di smettere di farlo, ma ogni tentativo di smettere fallisce. Il risultato finale è la perdita di capelli o di peli nelle aree interessate dallo strappamento.

La Persona manipola il capello o il pelo dopo averlo strappato, lo morde o lo esamina visivamente. Lo strappamento può essere preceduto da Ansia, noia o tensione, che scompaiono subito dopo aver strappato il pelo o il capello, cosa che porta la Persona alla gratificazione e alla soddisfazione.

La Tricotillomania è dieci volte più frequente nelle femmine che nei maschi, e la sua prevalenza è dell’1-2% tra adulti e adolescenti.

 

Disturbo da Escoriazione

Il volto, le braccia e le mani sono le parti del corpo più interessate dallo stuzzicamento della pelle, ovvero dal Disturbo da Escoriazione. Il ricorrente stuzzicarsi la pelle causa lesioni cutanee nella Persona, la quale tenta di ridurre o interrompere questo comportamento, pur senza riuscirvi.

Le Persone mettono in campo una notevole quantità di tempo, a volte diverse ore al giorno. Tendenzialmente si usano le unghie, ma non sono rare le pinzette, gli spilli o altri oggetti. Lo stuzzicamento avviene sia su pelle sana che su brufoli, calli o croste.

 

Come procedere

Se senti di avere necessità di una Consulenza in ambito Individuale, piuttosto che di Coppia o Familiare, puoi fissare un appuntamento contattando i numeri 06 92599639 o 388 8242645, o puoi scrivere all’indirizzo e-mail info@massimocanu.it

In caso di impossibilità a poter raggiungere lo Studio, in Roma, potrai fare altrettanta richiesta per una prestazione On-Line, avvalendoti della piattaforma web appositamente realizzata. E’ intuitiva, rapida e sicura.

A conclusione di tale fase consulenziale, sia in Presenza che On-Line, sarà definito quanto emerso nel corso del lavoro e, eventualmente, saranno focalizzati gli obiettivi per l’avvio di una Psicoterapia, la quale potrà essere Individuale, di Coppia o Familiare.

Chiedere aiuto è un segno di forza e, soddisfare i tuoi bisogni psicologici, equivale a compiere il più importante atto d’amore che possa fare verso la tua persona, ancor prima che per coloro che condividono la loro vita con te.